Cannes Film Festival 2023: Migliore Sceneggiatura e Queer Palm
Vincitore per la miglior sceneggiatura a Cannes 2023, “L’Innocenza” è un film in tre atti, un piccolo universo in espansione. La stessa storia raccontata da punti di vista differenti è la dimostrazione che la verità è qualcosa di molto difficile da stabilire, da verificare, e che le certezze e gli assoluti forse non esistono. Un’opera fatta di immaginazione, amicizia, accettazione e cura reciproca.
«Per molti anni ho detto che se mai avessi dovuto dirigere di nuovo materiale non scritto da me, avrei voluto lavorare con Yuji Sakamoto. Credo che siamo riusciti a creare qualcosa di veramente interessante e che il film sia emerso come qualcosa di leggermente diverso dai miei lavori precedenti. Fin dall’inizio, è stata la storia in sé a piacermi molto: dal punto di vista tematico, guardandomi intorno, mi sembra di vedere molti esempi in tutto il mondo di persone che considerano mostri le cose e le persone che non capiscono. (…) L’ho sviluppata come la storia di questi bambini che vogliono che il mondo finisca, per poter rinascere. Ma questa volontà di rinascere alla fine inizia a correre verso un futuro diverso. In questo senso, ho pensato che fosse una storia di speranza. In altre parole, mi piace pensare che il protagonista sia riuscito ad affermare se stesso. Che sia riuscito ad arrivare a un punto in cui ha potuto dire a se stesso che va tutto bene.» (Hirokazu Kore-eda)
«Tra incastri rashomoniani, Hirokazu Kore-eda mette di fronte lo spettatore a una serie di slittamenti morali, un mosaico di colpe vere e presunte, di non detti, di idiosincrasie contemporanee. Un film sulla famiglia, certo, ma più in generale sulla società, sulle difficoltà di tutti coloro che sono alle prese con l’infanzia e l’adolescenza. In MONSTER – L’INNOCENZA, come sempre, Sakura Andō è splendida, ma sono i due ragazzini, Soya Kurokawa e Hinata Hiiragi, a togliere il fiato.» (Enrico Azzano, Quinlan.it)