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Le occasioni dell’amore (hors saison)

registaStéphane Brizé
castGuillaume Canet, Alba Rohrwacher, Sharif Andoura, Emmy Boissard Paumelle, Marie Drucker, Lucette Beudin, Gilberte Bellus, Hugo Dillon
paeseFrancia
anno2023
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Mathieu vive a Parigi, Alice in una piccola localita’ di mare nella Francia occidentale. Lui e’ un famoso attore in procinto di compiere cinquant’anni, lei un’insegnante di piano sulla quarantina. Innamorati quindici anni fa, successivamente separati. Il tempo e’ passato. Ciascuno ha preso la propria strada e le ferite si sono lentamente rimarginate. Quando Mathieu va in una spa per cercare di superare la malinconia che lo attanaglia, si imbatte in Alice.

STÉPHANE BRIZÉ ABBANDONA LA CITTÀ, LE FABBRICHE IN AGITAZIONE E IL MONDO DEL LAVORO, SI ALLONTANA DALLA CORALITÀ DEI SUOI RACCONTI, PER AVVICINARSI ALLA PIÙ DEMOCRATICA DELLE ATTIVITÀ UMANE: L’AMORE. IL NUOVO FILM DEL REGISTA FRANCESE, IN CONCORSO A VENEZIA NEL 2023, È UN MELODRAMMA TENERO E INVERNALE SULLE OCCASIONI PERSE E RITROVATE, UN VERO E PROPRIO ELOGIO DELLA FRAGILITÀ, SULLO SFONDO DEL MARE D’INVERNO.

«Volevo soffermarmi su quel momento in cui rimuginiamo sulle scelte che non abbiamo fatto o che abbiamo fatto male, sugli appuntamenti che ci siamo persi o che abbiamo sfruttato male, sulle porte che non abbiamo mai aperto, sugli incontri che abbiamo mancato, sui momenti della vita in cui abbiamo deciso di prendere una strada invece di un’altra,» (Stéphan Brizé)

«Un paesaggio quasi vuoto che lascia spazio alle riflessioni interiori, sulla separazione di quindici anni prima e sulle scelte non fatte o le occasioni perse per strada. È il tempo a scandire il malanno interiore di questa coppia, tormenti anestetizzati, solo per poco tempo, dall’essersi ritrovati, dall’intimità e dall’ironia con cui si fanno forza in due. Perché Hors saison sa alternare il ritmo, non scade nella monotonia, pur nell’affrontare con coraggio gli sbandamenti e gli strazi di un melodramma. Grazie anche ai due attori. A Canet, che qui fa emergere quel lato malinconico che aveva fatto vedere in passato come attore, ma soprattutto come regista. Una storia struggente, resa tale anche grazie ai colori caldi del sorriso timido di Alba Rohrwacher, dalle sue guance rosse per l’imbarazzo, pronte a trasformarsi in curiosità e decisione sfrontata.» (Mauro Donzelli, comingsoon.it)