CANDIDATO A 13 PREMI OSCAR
Miglior Film, Miglior Regia (Jacques Audiard), Migliore attrice protagonista (Karla Sofía Gascón), Miglior attrice non protagonista (Zoe Saldaña), Miglior sceneggiatura non originale, Miglior Fotografia, Miglior fotografia, Miglior montaggio, Miglior sonoro, Miglior film internazionale (Francia), Migliori trucco e acconciature, Miglior canzone originale (due candidature), Miglior Colonna Sonora
Vincitore di 4 Golden Globes: Miglior film commedia o musicale – Migliore attrice non protagonista a Zoe Saldana – Migliore canzone originale a El mal (Clément Ducol, Camille e Jacques Audiard) – Miglior film straniero
2024 FESTIVAL DI CANNES: PREMIO DELLA GIURIA, MIGLIOR INTERPRETAZIONE FEMMINILE ALL’INTERO CAST, QUEER PALM
Con Emilia Pérez, vincitore a Cannes del Premio della Giuria, il regista Jacques Audiard racconta la storia di un feroce narcotrafficante messicano che decide di cambiare genere e vita, e della avvocata che la assiste nella transizione e in tutto ciò che succederà dopo questo cambiamento. una conferma della poliedricità espressiva del regista francese che stavolta mescola i canoni del musical con il melodramma messicano e il thriller fino alla tragedia, anche aiutato dall’eccellente interpretazione delle protagoniste del film, premiate anche loro al festival di Cannes.
«Durante il primo lockdown ho letto un libro di Boriz Rason, Écoute, da cui il film è tratto. In un capitolo racconta di un narcotrafficante che desidera cambiare identità. La cosa non era molto sviluppata nel romanzo, quindi ho pensato di farlo io. All’inizio era stato concepito come un’opera lirica, ci è voluto tanto tempo perché diventasse un film.» (Jacques Audiard)
«Con Emilia Pérez, il cinema di Jacques Audiard cambia pelle. Anche se il cuore profondo delle sue storie sembra resistere intatto. Perché si tratta ancora una volta di un affare di ruggine e ossa, di bande criminali, di leggi del cuore e del ferro, di sangue sparso tra le profezie della metropoli. Ma stavolta tutto è innestato in una forma musical sorprendente. Che si nutre degli umori di una Città del Messico caotica, densa, delirante, vita sospesa a un passo dall’inferno.» (Aldo Spiniello, Sentieri Selvaggi)