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The Summit – K2

Il film è distribuito in Lingua Originale con sottotitoli in italiano || Original language with Italian subtitles

Premiato per il miglior montaggio (cat. documentario) al Sundance Film Festival e come miglior documentario agli IFTA (Irish Film and Television Awards), il film di Nick Ryan – che esce da noi a sessant’anni dalla prima conquista della vetta – racconta il giorno più tragico della storia dell’alpinismo moderno: il 1° agosto del 2008, 22 scalatori di 7 diverse spedizioni e di diverse nazionalità convergono sul K2 per scalare la vetta più pericolosa e temuta al mondo (secondo le statistiche un alpinista su quattro non fa ritorno). Appena 48 ore dopo, undici di loro sono morti o scomparsi nel nulla, vittime della sfortuna, del maltempo e di una pianificazione non ottimale. Ma la morte di uno di loro, Gerard (Ger) McDonnell, rimane a lungo avvolta nel mistero, non indagata a fondo dai giornalisti che si erano occupati della vicenda e che secondo la famiglia stavano coprendo la verità. THE SUMMIT cerca di ricostruire l’intera tragedia, procedendo secondo una linea narrativa che tiene col fiato sospeso. In parallelo, THE SUMMIT ripercorre anche la prima storica spedizione di successo sul K2, quella patrocinata dal Club Alpino Italiano, dal CNR e dall’Istituto Geografico Militare e che portò in vetta Lino Lacedelli e Achille Compagnoni il 31 luglio 1954. Guidata solo fino al campo base da Ardito Desio (soprannominato “ducetto”) vide un giovanissimo Walter Bonatti al centro di una complessa e annosa polemica (si accusava tra l’altro Bonatti di aver sottratto ossigeno ai compagni) sfociata in un processo e risolta a favore di Bonatti dopo anni di revisioni e ricostruzioni. La vicenda vide coinvolti, oltre a Bonatti, Lacedelli, Compagnoni e Ahmir Mahdi.

“Documentario che ricostruisce gli eventi che portarono alla morte di undici scalatori durante l’attacco alla vetta del K2 il primo agosto del 2008. Sette diverse spedizioni, tra cui quella dell’italiano Marco Confortola, tentano la scalata contemporaneamente. Due uomini moriranno durante la salita, diciotto su ventiquattro arriveranno in vetta ma nove cadranno durante la discesa.

Solo il 18% circa del filmato è fatto di ricostruzioni girate nelle Alpi svizzere. Oltre il 40% del materiale utilizzato nel documentario è quello originale realizzato dai membri della spedizione del 2008, come spiega il regista irlandese Nick Ryan durante l’intervista a “Le Voci dell’Inchiesta”, festival pordenonese sul cinema d’inchiesta appena concluso. Il resto sono testimonianze di sopravvissuti, parenti, collaboratori, sopralluoghi, immagini di repertorio che hanno permesso di realizzare un film avvincente che rivela tutte le sfaccettature di una vicenda controversa e difficile da districare.

A scandire il ritmo dei fatti del 2008 anche le parole, oramai placate dagli anni e dai tanti successi, di Walter Bonatti che ripercorre le tappe salienti della spedizione del 31 luglio del 1954. L’Italia conquisterà per prima la vetta del K2 in quell’occasione ma imboccherà anche la via di una polemica risoltasi solo in quel tragico 2008, grazie alla revisione del rapporto ufficiale ratificata dalla Società Geografica.

95 minuti incalzanti, talvolta commuoventi, duri come i ghiacci del K2 ma anche pieni di umanità per raccontare la storia di una montagna che uccide un uomo su quattro tra quelli che cercano con coraggio e passione di conquistarla. Un regista irlandese, Nick Ryan, che cerca di capire cosa possa ancora spingere uomini e donne a rischiare la loro vita per pochi attimi senza ossigeno sulla vetta di una montagna.”
(Paola Lombardini)

Ingresso ridotto per tutti i soci CAI (previa presentazione tessera alla cassa)

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