Il primo giorno di scuola, Maria Drazdèchovà/ Zuzana Mauréry, la nuova insegnate di un liceo di Bratislava, è vestita con un abito a fiori e vezzose scarpette argentate. Risulta estremamente empatica verso i suoi allievi che, tuttavia, non comprendono perché lei voglia sapere tutto delle loro famiglie. Scopriremo subito che lei usa il suo potere per poter approfittare della sua posizione. Si va da un taglio di capelli gratuito alla spedizione fuori frontiera, non autorizzata dalla legge, di una torta alla sorella. Maria Drazdèchovà ha l’aria affabile e non è completamente priva di fascino.
La signora facendo presa sulla sua presunta solitudine, abusa della sua posizione di potere, facendo subire atti di ritorsioni agli allievi che non stanno al suo sporco gioco. La bomba esploderà dopo il tentato suicidio di una ragazzina, mortificata continuamente dall’insegnante che non riesce ad avere quello che vuole dalla sua famiglia.
The Teacher: la tragicità del potere, passata al setaccio attraverso l’ironia
Il regista Jan Hrebeik, affiancato dal suo sceneggiatore di sempre Petr Jarchovsky, prendendo ispirazione da una storia vera, racconta il mondo prima del crollo del muro di Berlino.
Il duo porta in scena una parabola tragica sul potere, venata di ironia. I toni della narrazioni sono leggeri e gradevoli, esattamente come i modi affabili della Compagna Insegnante, che nascondono tuttavia una tendenza al sadismo.
Lo spettatore potrebbe concentrarsi sul periodo storico in cui è ambientata la vicenda, quello degli ultimi anni del comunismo. In realtà il punto non è questo, la vicenda è assolutamente universale e non è legata a nessun regime o tempo in particolare.
The Teacher: un racconto agrodolce girato con estremo rigore e una protagonista assolutamente in stato di grazia
Oltre alla splendida interprete principale, “The Teacher” è un film corale che vede protagonisti un gruppo di ragazzini tutti molto in parte insieme ai loro genitori. Tra loro, ne spiccano alcuni, come Jaroslav Binder ex atleta professionista e il coraggioso padre della giovane Danka, gli unici a ribellarsi agli abusi di Maria Drazdèchovà. Lei è interpretata da una efficacissima Zuzana Mauréry, premiata non a caso come Miglior Attrice al Festival di Karlovy Vary in Cecoslovacchia.
Ottima la fotografia firmata da Martin Ziaran, che rende al meglio le scenografie anni ’70 multicolori di Juraj Fabry.