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The rider – il sogno di un cowboy

registaChloé Zhao
castBrady Jandreau, Tim Jandreau, Lilly Jandreau, Cat Clifford, Terri Dawn Pourier, Lane Scott, Tanner Langdeau, James Calhoon, Derrick Janis, Greg Barber, Steven De Wolfe, Leroy Pourier, Frank Steele, Allen Reddy, Jordon Slick Phelps, Donnie Whirlwind Horse, Marshall Byrne
paeseStati Uniti
anno2017

Orari

Nella riserva di Pine Ridge, nel South Dakota, Brady Blackburn addestra cavalli selvaggi. Giovane cowboy e stella nascente del rodeo, apprende dal suo medico di non poter più cavalcare. Una brutta caduta lo ha disarcionato per sempre, sfondandogli il cranio in maniera quasi fatale. A fianco della sorellina, affetta dalla sindrome di Asperger, e in lotta col padre piegato dal lavoro e dalle responsabilità, cerca una nuova ragione di vita in un Paese che non fa sconti.

Piave Beach – #respirailcinema – ore 21:15

AL SUO SECONDO LUNGOMETRAGGIO CHLOÉ ZHAO DIRIGE CON MAESTRIA UN CAST DI ATTORI NON PROFESSIONISTI RACCONTANDOCI LA STORIA DI UN COWBOY IN UN’AMERICA ODIERNA E DECADENTE.

Dopo un tragico incidente a cavallo, il giovane cowboy Brady vede i suoi sogni sfumare: scopre infatti che non potrà più gareggiare. Tornato a casa nella riserva indiana di Pine Ridge, South Dakota, Brady lotta per superare il trauma dell’incidente, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Nonostante il momento difficile, il ragazzo non può pensare solo a se stesso, deve infatti badare alla sorella Lilly che, affetta dalla sindrome di Asperger, non può contare sulle attenzioni del padre Wayne. L’uomo, dipendente dal gioco d’azzardo, arriverà addirittura a vendere il cavallo preferito di Brady per saldare i suoi debiti. Frustrato e oppresso dal senso di inadeguatezza, Brady si allontana dal mondo e dagli amici del rodeo e inizia a spendere la maggior parte del suo tempo con l’amico Lane (Lane Scott) anch’egli in riabilitazione intensiva dopo un incidente. La lontananza dai cavalli diventa però insopportabile e Brady torna così ad allenarsi. Ma dovrà prendere una decisione: dedicarsi alla guarigione con l’aiuto della sua famiglia e dei suoi amici, o rischiare tutto per mantenere l’unico senso di sé che abbia mai conosciuto.

«Abbiamo lavorato con una troupe leggera, girando nelle case delle persone, in luoghi reali. (…) Abbiamo fatto in modo che le riprese, pur di scene reali, avessero un taglio cinematografico per far sì che la realtà entrasse perfettamente a far parte della narrazione. Attraverso il viaggio di Brady, sia dentro che fuori dallo schermo, spero di esplorare la nostra cultura riguardo alla mascolinità e di offrire una versione più sfumata del classico cowboy americano. Voglio anche far vedere un ritratto autentico del ruvido, onesto e bellissimo cuore dell’America che amo e rispetto profondamente» (Chloé Zhao)

«È una bella sorpresa The Rider. Un film che partendo dalla storia autobiografica di questo ragazzo (che interpreta se stesso nel film) riesce a disegnare una sincera parabola universale di accettazione dei propri limiti e di dolorosa redenzione. Ma è anche un western The Rider? Certamente ne assume tutte le coordinate immaginarie: innanzitutto quelle iconografiche (l’abbigliamento, gli accessori da cowboy, i cavalli), poi temporali (una dilatazione “epica” delle cavalcate che fa respirare il film oltre la sua stessa trauma) e infine spaziali (questo South Dakota dei giorni nostri sempre molto simile a del vecchio West). (…) rimane un film fatto di piccole cose, quelle necessarie: (…) Brady si riavvicina pian piano agli affetti e il film lo pedina con rispetto, spesso in silenzio, arrivando letteralmente a curare le sue ferite con l’apertura al western che segna anche un contatto emotivo con l’immaginario di tutti noi spettatori. Un abbraccio che avvertiamo.» (Pietro Masciullo, sentieriselvaggi.it)