castCatherine Clinch, Carrie Crowley, Andrew Bennett, Michael Patric, Kate Nic Chonaonaigh, Joan Sheehy, Tara Faughnan, Neans Nic Dhonncha, Eabha Ni Chonaola, Carolyn Bracken, Pádraig ó Se, Breandán ó Duinnshleibhe, Séan O Suilleabhain, Aine Hayden, Marion O'dwyer
paeseIrlanda
anno2022
Orari
Iscriviti al nostro canale WhatsApp per ricevere la programmazione e aggiornamenti
THE QUIET GIRL. Cáit è una bambina di 9 anni proveniente da una famiglia sovraffollata, disfunzionale e impoverita. Lottando silenziosamente a scuola e a casa, ha imparato a nascondersi davanti agli occhi di coloro che la circondano.
Con l’arrivo dell’estate e l’avvicinarsi del termine dell’ennesima gravidanza della madre, i genitori decidono di mandare Cáit a vivere da parenti lontani. Senza sapere quando tornerà a casa, la bambina viene lasciata a casa di questi estranei con solo l’abito che indossa. I Kinsella, una coppia di mezza età che Cáit non ha mai incontrato prima, vestono la bambina con vestiti che tengono con cura in un armadio e mostrano verso di lei una grande premura e attenzione.
Sono persone di campagna, la stessa realtà da cui proviene Cáit, ma lavorano sodo e conducono una vita dignitosa. Nonostante una calorosa accoglienza da parte della donna, Eibhlín, l’uomo di casa, Seán, mantiene le distanze da Cáit e lei da lui, ma con il tempo la loro relazione, inizialmente difficile, a poco a poco si distende.
Giorno dopo giorno, sotto la cura dei Kinsella, Cáit fiorisce e non si sente più invisibile agli occhi degli altri. Ma in questa casa dove cresce l’affetto e non dovrebbero esserci segreti, ne scopre uno.
CANDIDATO ALL’OSCAR COME MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
COLPISCE NEL SEGNO E SPRIGIONA L’ESPLOSIVITÀ DELLE IMMAGINI DEL CINEMA PIÙ PURO, CAPACE DI EMOZIONARE NELLA SUA SBALORDITIVA SEMPLICITÀ.
Liberamente ispirato dall’omonimo romanzo “Foster” di Claire Keegan
Film delicato, doloroso e riparativo che regala fiducia nella possibilità di suturare ferite e ricucire strappi. Ambientato negli anni 80 in un’Irlanda meravigliosa e incantata, disegna una vicenda di passaggi di una deliziosa bambina da una famiglia all’altra, difficili passaggi di madre e di padre. Il film parla di cura, attenzione, ascolto attraverso i gesti, così fondamentali nella cura di un bambino. I dialoghi sono scarni, essenziali. Il silenzio parla più delle parole certe volte. I gesti danno un ritmo poetico e rassicurante alla vita e al legame che si va snodando fra i tre protagonisti. Un film che cura e che insegna che i veri legami familiari non sono quelli di sangue ma sono quelli contraddistinti dall’attitudine alla premura per l’altro, alla stabilità alla coerenza e all’amore. Solo menti come queste sono in grado di aiutare un bambino a dar senso alla realtà e soprattutto allo stare al mondo. Il finale è commovente e aperto. È lo squarcio della vita emotiva che si libera nella sua profondità e complessità tra amore e dolore…