MARTEDÌ 02 MAGGIO A 3 EURO PER TUTTI
L’esordio alla regia di Giuseppe Fiorello
Una storia d’amore che non ha ne’ tempo ne’ luogo.
La bellezza della gioventù che si scontra con la pesantezza di uno sguardo invecchiato di una comunità a cui l’amore fa paura.
Un lavoro accurato e sentito.
Una storia d’amore e d’orrore, di due ragazzi uccisi perchè omosessuali. Un delitto archiviato come omicidio – suicidio. Un luogo di bugie da dove nacque il movimento di protesta per i diritti civili e il primo circolo Arcigay.
Sicilia, estate 1982. Nino è il figlio maggiore in una famiglia di creatori di fuochi d’artificio: gente onesta, allegra e laboriosa. Il ragazzo ha appena terminato il liceo con profitto e il suo regalo è stato quel motorino con cui scorrazza gioiosamente attraverso la campagna siciliana. Gianni è un suo coetaneo tornato dal riformatorio che vive in un altro paese con la madre e il patrigno che gli ha dato un lavoro nella sua officina e un tetto sopra la testa, ma che lo tratta con continuo disprezzo. Di fronte all’officina c’è il bar i cui avventori si dilettano a prendere in giro il ragazzo additandolo come omosessuale. Un giorno, mentre Gianni sta andando a consegnare un Ciao ad un cliente, Nino lo sperona con il suo motorino: è la scintilla che accende un’amicizia meravigliosa, che potrebbe condurre a qualcosa di molto più profondo. Ma la Sicilia rurale dei primi anni Ottanta non è il luogo per questo tipo di relazioni dai confini incerti.