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Spellbound – io ti salvero’

registaAlfred Hitchcock
castIngrid Bergman, Gregory Peck, Michael Chekhov, Leo G. Carroll, Rhonda Fleming, John Emery, Norman Lloyd, Bill Goodwin, Steven Geray, Donald Curtis, Wallace Ford, Art Baker, Regis Toomey, Paul Harvey, Jean Acker, Irving Bacon, Richard Bartell, Harry Brown, Joel Davis, Jacqueline De Wit, Edward Fielding, Alfred Hitchcock, Teddy Infuhr, Victor Kilian, George Meader, Matt Moore, Constance Purdy, Addison Richards, Erskine Sanford, Janet Scott, Clarence Straight, Dave Willock
paeseStati Uniti
anno1945

Orari

Una giovane psicologa si accorge che il nuovo giovane direttore della casa di cura dove lavora, di cui pian piano si innamora, è affetto da un complesso di colpa che ha radici nell’infanzia. Con l’aiuto del suo anziano professore, la donna riesce a scoprire l’origine delle turbe; in questo modo viene risolto anche un caso d’omicidio. Il film segna l’incontro tra Hitchcock e Ingrid Bergman, che interpreterà poi anche Il peccato di Lady Considine e Notorius. Scritto da Ben Hecht, il film è un po’ appesantito dall’ingenuo sottotesto psicanalitico, ed è tra i più seriosi dell’autore. La vicenda si sviluppa come una ricerca della verità in un labirinto disseminato di simboli. Per la sequenza del sogno Hitchcock si valse della collaborazione di Salvador Dalì; per la colonna sonora Miklos Rozsa ottenne un Oscar.

V.O. INGLESE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO

1946: OSCAR PER LA MIGLIORE COLONNA SONORA

IL CINEMA RITROVATO – CLASSICI RESTAURATI IN PRIMA VISIONE

IO TI SALVERÒ COSTITUISCE UNO DEI PIÙ CELEBRI E COMPLESSI THRILLER DI HITCHCOCK, “IL PRIMO FILM DI PSICOANALISI” IMPREZIOSITO DALLE IMMAGINI ONIRICHE REALIZZATE APPOSITAMENTE DA SALVATOR DALÌ E CON LA STRAORDINARIA INTERPRETAZIONE DI INGRID BERGMAN E GREGORY PECK. IL MAESTRO DEL BRIVIDO CI REGALA UN GIALLO INGEGNOSO ED APPASSIONANTE, RICCO DI SUSPENSE, UN FORMIDABILE THRILLER E UN AVVENTUROSO VIAGGIO NEI MEANDRI DELL’INCONSCIO.

«Volevo solo girare il primo film di psicoanalisi. Ho voluto rompere con il modo in cui il cinema presenta i sogni. Ho chiesto a Selznick di assicurarsi la collaborazione di Salvador Dalí. L’unica ragione era la mia volontà di ottenere dei sogni visivi con tratti netti e chiari. Volevo Dalí per il segno della sua architettura, le ombre lunghe, le distanze che sembrano infinite, le linee che convergono nella prospettiva, i volti senza forma.» (Alfred Hitchcock)

«Spellbound è un ‘Hitchcock minore’ (impossibile ossimoro)? No davvero, e chi tende a considerarlo tale incappa nello stesso errore di altre mirabolanti esibizioni passate al silenziatore, il capolavoro Nodo alla Gola su tutti. Se quello era un caposaldo, questo Sir Alfred in mood psicanalitico è l’ennesima costruzione scenica di emozionante fattezza: il dato sentimentale di Notorius incontra il depistaggio spiazzante di Vertigo, Freud siede a chiacchiera con Jung in una stanza chiusa dall’interno, il surrealismo sbircia alla finestra. Il motivo hitchcockiano dell’eroe solo contro tutti (in questo caso: accusato ingiustamente deve dimostrare la propria innocenza) si ripropone con una spudoratezza quasi contagiosa, la messinscena antinoir (netto manicheismo tra personaggi: buoni & cattivi) si espone a pubblico ludibrio senza facili giustificazioni, lo schema è alla luce del sole ma brilla di luce propria. […] Seguendo la traduzione letterale del titolo da Spellbound non possiamo che rimanere incantati.» (Emanuele Di Nicola, gli Spietati)