image/svg+xml

Sesso sfortunato o follie porno (bad luck banging or loony porn)

registaRadu Jude
castKatia Pascariu, Claudia Ieremia, Olimpia Malai, Nicodim Ungureanu, Alexandru Potocean, Andi Vasluianu, Oana Maria Zaharia, Gabriel Spahiu, Florin Petrescu, Alex Bogdan, Kristina Cepraga, Ana Ciontea, Ion Dichiseanu, Paul Dunca, Adrian Enache, Luminița Erga
paeseRomania
anno2021

Emi (Katia Pascariu) insegnante di una scuola bene di Bucarest, molto amata dagli studenti e molto stimata, si ritrova a dover mettere in discussione tutto quello che negli anni ha conquistato perché un video che la ritrae mente fa sesso spinto con suo marito viene messo in rete. Lo spettatore segue il suo percorso, dalle passeggiate iniziali in una rumorosa Bucarest, tra battute e sguardi malevoli, fino ad un vero e proprio processo allestito nel cortile della scuola in cui, da “imputata”, dovrà rispondere alle accuse e alle domande dei genitori dei suoi studenti.

ORSO D’ORO ALLA BERLINALE (FESTIVAL DI BERLINO) 2021

Il prolifico ed eclettico regista romeno torna con un film punk e irriverente che parte dal revenge porn per indagare tra le piaghe della società del suo Paese sia per quanto riguarda gli scheletri del passato e la deriva conservatrice e moralistica odierna.

«Sono cresciuto con il cinema che riuscivo a vedere alla Cinematheque di Bucarest. Sono un discepolo del neorealismo italiano, con Roberto Rossellini come esempio che ho sempre tenuto in considerazione e che ha costituito la mia base cinematografica. La maniera di seguire la protagonista, alternando scene di finzione con la realtà, rientra perfettamente nella tradizione del neorealismo e della Nouvelle Vague. […] Dopo trent’anni dalla Rivoluzione e dalla fine della dittatura, siamo in democrazia e questo è quello che abbiamo fatto. Nel mio film l’ho voluto mostrare e dimostrare, la maniera quasi incivile con la quale trattiamo la nostra città, anche con una differenza di classe molto forte. L’individualismo acceso e sfrenato è un seme piantato da una società creata da noi stessi.» (Radu Jude)

«È un ilare e violento pamphlet, in forma di revenge movie, di un cineasta che ha deciso di alzare il livello di scontro con il suo paese. Il divin marchese raccomandava di abbattere gli idoli ridendo e Radu Jude sembra avere appreso la lezione a menadito. Adottando una libertà espressiva free form, nella quale s’intrecciano brandelli di post nouvelle vague, documentario (sui generis, ovviamente…), archivio e tracce di film saggio, Jude crea una forma cinema emergenziale, eppure straordinariamente compiuta, che si presenta come una delle poche “cose” nuove attualmente in circolazione. […] Raramente la sclerosi di un paese è stata messa in scena con maggiore ferocia satirica. La deriva conservatrice, nazionalista e populista dell’Europa dell’est trova nel tribunale improvvisato del film un atto d’accusa divertito e schiettamente comico: come se Radu Jude ci tenesse a rassicurarci che la situazione a casa sua è grave ma non seria. Senza contare che la dignità con la quale Emilia ribatte punto per punto alle accuse dei moralisti che le rimproverano i suoi exploit sessuali è assolutamente rigenerante.» (Giona A. Nazzaro, Film Tv)