CANDIDATO AGLI OSCAR COME MIGLIOR FILM E MIGLIOR SCENEGGIATURA ORIGINALE
PRESENTATO AL FESTIVAL DI BERLINO 2023
ANCHE IN VERSIONE ORIGINALE (INGLESE, COREANO) CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO
CON “PAST LIVES”, CELINE SONG FIRMA UN FOLGORANTE ESORDIO INTRISO DI AUTOBIOGRAFISMO, CHE SI TRASFORMA IN ODE AL VORTICE INARRESTABILE DELLE DECISIONI CHE PRENDIAMO.
Guillermo del Toro definisce “Past Lives” il miglior lungometraggio d’esordio degli ultimi 20 anni. Acclamato al Sundance e alla Berlinale, designato all’Oscar dalla Corea e candidato a 2 Premi Oscar.
«Volevo che l’intero film sembrasse un coltello, e che si sviluppasse fino al punto in cui è affilato e stai per pugnalare. Ci sono state reazioni molto profonde. Spesso le persone mi parlano della loro vita privata, dei loro fidanzatini d’infanzia, degli amori giovanili, dei loro legami. Il pubblico si lascia coinvolgere, vuole che gli entri sotto pelle, che diventi parte della loro vita. Non vorrei che le persone lasciassero la sala provando sensazioni identiche. Mi piacerebbe che sentissero che il film parla di ognuno di loro. Se hanno 16 anni guarderanno il film in un certo modo. Un’adolescente mi ha detto: “Non sono mai stata innamorata. Questo film mi ha fatto venire voglia di esserlo”. E poi, naturalmente, un sessantenne, che nel corso della vita è stato innamorato più volte, nel vederlo si ricorderà di esperienze passate. Penso dipenda dal momento in cui ci si trova nella propria vita e nella propria relazione.» (Celine Song)
«Past Lives non è un film sulle sliding doors. Nessun universo parallelo o scenario alternativo. È un film sulla permanenza e sulle scelte, sulla predestinazione contrapposta all’accidentalità, un film di identità geografiche e culturali, di distanze incolmabili e improvvise vicinanze. Di agenti di crisi e atti di Fede. Perché l’amore questo è. Ed è anche un film di luoghi, soprattutto New York, che Song riesce a filmare come fossero parte integrante della storia e dell’identità dei suoi personaggi.» (Chiara Zuccari, Sentieri Selvaggi)