LUNEDÌ 17 APRILE ALLA PRESENZA DEL REGISTA RICCARDO DE CAL
Questa è la storia del fiume Piave, non il primo per portata, non il primo per lunghezza. La sua grandezza è insita nella storia, oltre le rive bagnate dalle sue acque.
Riccardo de Cal torna alle sue origini trevisane, tratteggiando un affresco del fiume che attraversa il Veneto e che raccoglie con sé la storia e l’essenza della sua terra. Dal Vajont all’Hangar Francesco Baracca, dalle sue sorgenti a scendere fino alla Pianura Padana, il fiume immortale sembra custodire silenziosamente le anime spezzate del passato. Chi è rimasto porta con sé i segni indelebili del tempo, instaurando un dialogo potenzialmente infinito con il Piave, con la propria anima.
Oltre le rive è un’opera in cui regna un silenzio quasi irreale. Un silenzio che, da un momento all’altro, potrebbe essere sconvolto da quei “boati” della storia. Come quelli dei colpi di cannoni e mitragliatrici nella Prima Guerra Mondiale o come quel fragore della sera del 9 ottobre 1963 quando “Un sasso cadde in un bicchiere colmo d’acqua”, citando l’evocativa metafora di Buzzati per descrivere il disastro del Vajont.
La morte e il suo ricordo, o meglio, il culto della morte si intreccia al racconto quotidiano della vita. Così, accanto a coloro che ricordano i propri cari o la leggenda del “sacrificio sulle rive del Piave”, De Cal segue passo dopo passo una coppia di giovani allevatori che vivono l’esperienza della nascita ogni giorno ma che si apprestano a sperimentarla in prima persona.
Vita e morte si scontrano per tutta la durata del film, a volte nei modi più bizzarri, come testimonia la storia di una signora, moglie di una delle vittime del disastro del Vajont, religiosissima e proprietaria di un sexy shop. Dalla prima inquadratura, Oltre le rive celebra non tanto il mito di un fiume quanto la sua capacità di accogliere quel potenziale vitale represso o pronto ad esplodere di chi gli sta ai lati, osservandolo scorrere, inesorabile. (SENTIERI SELVAGGI)
62° FESTIVAL DEI POPOLI – Prima mondiale nella Sezione Habitat – BEST EUROPEAN FILM AWARD
20° ISCHIA FILM FESTIVAL – unico film italiano nel concorso internazionale – BEST DIRECTOR AWARD
PREMIO SOLINAS documentario per il cinema – nella CINQUINA FINALISTA (in fase di progetto)