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Nata per te

registaFabio Mollo
castPierluigi Gigante, Teresa Saponangelo, Barbora Bobuľová, Alessandro Piavani, Antonia Truppo, Iaia Forte
paeseItalia
anno2023

Orari

Il tribunale di Napoli è alla ricerca di una famiglia per Alba, che ha la sindrome di down e, appena nata, è stata abbandonata in ospedale. Luca, single, omosessuale, cattolico, da sempre mosso da un forte desiderio di paternità, lotta per ottenere l’affidamento di Alba. Quante famiglie “tradizionali” devono dire di no prima che Luca possa essere preso in considerazione? Può una bambina rifiutata dal mondo diventare il premio di una vita?

UN FILM DOLCE, INTIMO E DELICATO CHE RACCONTA IL PERCORSO TRAVAGLIATO E PIENO DI OSTACOLI DI UN UOMO COSTRETTO A SCONTRARSI CON LA REALTÀ DI UN PAESE IN CUI IL SISTEMA LEGISLATIVO NON PERMETTE DI COSTRUIRE CON FACILITÀ UNA FAMIGLIA ATTRAVERSO IL PROCESSO DI ADOZIONE. NON UNA BATTAGLIA, NON UNA CRITICA SOCIALE, MA UN RACCONTO ATTUALE, CAPACE DI FAR APRIRE GLI OCCHI SULLA TOTALE IMMOBILITÀ DELL’ITALIA SUL TEMA AFFIDO E ADOZIONE..

«Era quello che sognavo di fare da tanto tempo. Un film che potesse emozionare, ma raccontare anche una storia che avesse un’urgenza, mia personale, e riguardo i tempi che viviamo. La prima volta che ho sentito parlare di Luca e Alba mi sono emozionato. La loro storia mi dava coraggio e forza. Ho sentito lo slancio di vita che la loro esperienza trasmetteva. Giulia Calenda e Furio Andreotti, nel frattempo, avevano letto il libro, si erano fiondati sulla storia e avevano iniziato a lavorarci. Quando sono stato coinvolto nel progetto e sono entrato nella squadra ho sentito anche una grande responsabilità, perché sentivo che era una storia molto importante non solo per me, ma per tutti quelli che avevano conosciuto la storia di Luca e Alba e avevano provato le mie stesse emozioni» (Fabio Mollo)

«Ci voleva un film che mettesse al centro una delle più intricate questioni che travagliano la burocrazia italiana, quando si parla di adozioni. Un film che affrontasse a viso aperto il dibattito sulle adozioni per le persone single, ricordando come ci siano tuttora discriminazioni sul piano normativo tra eterosessuali e gay, e come non basti essere persone integre per sperare di ottenere l’affidamento di un bambino. Il film di Fabio Mollo risponde quindi a un’esigenza narrativa collettiva, e spiega molto chiaramente il percorso fatto da Luca Trapanese per poter prendersi cura di sua figlia Alba. (…) Tutto questo Mollo riesce a raccontarlo molto bene, bilanciando il piano del racconto personale e intimo del personaggio con il piano del “legal movie”, in cui si mettono in luce le varie difficoltà burocratiche e legali che il protagonista deve affrontare. (…) Resta (…) chiara l’intenzione di firmare, più che un’opera battagliera di denuncia, una storia d’amore molto tenera, quella tra un padre e sua figlia. Senza bisogno di etichettare niente e nessuno, perché l’amore basta all’amore.» (Claudia Catalli, mymovies.it)