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L’innocente (l’innocent)

registaLouis Garrel
castRoschdy Zem, Louis Garrel, Anouk Grinberg, Noémie Merlant, Souleymane Touré, Jean Claude Pautot, Yanisse Kebbab, Florent Masarin, Manda Touré, Léa Wiazemsky
paeseFrancia
anno2022

Orari

In quel di Lione, Abel lavora come guida in un acquario e non si è ancora ripreso dalla prematura scomparsa della moglie. Anche la madre Sylvie gli dà pensiero, visto che continua a sposare detenuti in serie. L’ultimo della lista è l’ex-rapinatore Michel, il quale appena uscito di prigione apre un negozio di fiori assieme a Sylvie. Abel però è convinto che ci sia sotto qualcosa di losco. Preoccupato per la madre, si mette a pedinarlo coinvolgendo un’amica, Clémence.

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LOUIS GARREL DA SEMPRE AFFASCINA E DIVERTE CON LA SUA LEGGEREZZA E IL SUO CAMALEONTICO ESTRO, SENZA FARCI DIMENTICARE COME RIESCA SPESSO A RESTITUIRE PERSONAGGI CHE HANNO PROFONDE RISONANZE ANCHE SU UN PIANO DI VITA REALE E PERSONALE. NON FA ECCEZIONE L’INNOCENT, UN THRILLER ROMANTICO. COMMOVENTE E GIOIOSO, CHE CONTRAPPONE VARI TEMI, OSCILLANDO TRA LA COMMEDIA ROMANTICA ED IL FILM D’AZIONE.

«Il punto di partenza della trama è la storia vera di mia madre Brigitte Sy, che conduceva laboratori teatrali in carcere: si è sposata in prigione e io mi sono trovato bene con il mio patrigno, che mi ha aperto le porte di un mondo che non conoscevo. È sempre divertente vedere due mondi che si scontrano.» (Louis Garrel)

«L’innocent preme sull’acceleratore, frena di colpo e poi riparte. Mescola la commedia sentimentale con il film di rapina, trova brevi ma significativi frammenti da Melville nella camminata di Abel nella nebbia e davanti alla tomba della moglie e diventa puro polar nella scena dell’inseguimento in auto. Rispetto agli altri film da regista di Garrel, L’innocent guarda al cinema francese degli anni ’70 e ’80. […] Come negli altri film diretti, Garrel fa da intermediario in un racconto dove è lo sguardo femminile che manda avanti la storia. Quello di Noémie Merlant e di una ritrovata Anouk Grinberg nei panni della madre rendono il mondo il suo e il nostro mondo più bello.» (Simone Emiliani. sentieri selvaggi)