CON GRANDI ATTRICI E POCHI MEZZI, EMMA DANTE INCARNA IN UNA FAMIGLIA IL FOLGORANTE SENTIMENTO DELLA VITA.
Adattamento cinematografico dell’omonima pièce teatrale (che ha ricevuto il Premio Ubu per il Miglior Spettacolo e la Miglior Regia), “Le sorelle Macaluso” è stato presentato in concorso alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Emma Dante è un’autrice e una regista immaginifica, che ama gli spazi, ama riempirli, donare loro senso e ombre; il suo cinema, come anche il suo teatro, è fatto di donne e legami familiari, di linguaggi sempre diversi, di smarginature dialettali. Il cinema di Emma Dante si fa corpo e carne e affonda lo sguardo nella famiglia, partendo dai suoi intrecci, spesso brutali, violenti, ma anche dolci e malinconici.
COMMENTO DELLA REGISTA
Il film è diviso in tre capitoli, ognuno dei quali corrisponde a un’età delle cinque sorelle protagoniste: l’infanzia, l’età adulta, la vecchiaia. Le sorelle sono interpretate da dodici attrici, come se a ognuna che resiste fino alla vecchiaia dovessero corrispondere una discontinuità e una mutazione nel corpo e nel volto. Ed è l’amore delle sorelle tra loro e per la casa in cui vivono che tiene in vita la loro intera esistenza, come fosse un unico organismo vivente a prescindere dalla morte fisica di alcune di loro. Le sorelle Macaluso è un film sul tempo. Sulla memoria. Sulle cose che durano. Sulle persone che restano anche dopo la morte. È un film sulla vecchiaia come traguardo incredibile della vita.