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L’albero del vicino

castSteinþór Hróar Steinþórsson, Edda Björgvinsdóttir, Sigurður Sigurjónsson, Þorsteinn Bachmann, Selma Björnsdóttir.

Presentato alla 74ª Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia nella sezione “Orizzonti”

Un uomo è costretto a tornare a casa dei genitori dopo che lo moglie lo manda via. Mentre è in lotta per la custodia della figlia di quattro anni, si ritrova a poco a poco risucchiato da una controversia tra i genitori e i loro vicini di casa a causa di un vecchio e bellissimo albero che fa ombra dalla parte sbagliata.

Approfondimento
L’ALBERO DEL VICINO: ALBERO O SOLE?
Diretto da Hafsteinn Gunnar Sigurðsson e sceneggiato dallo stesso con Huldar Breiðfjörð, L’albero del vicino racconta di una disputa tra vicini di casa a causa di un albero. Tutto ha inizio quando Konrad ed Eybjorg lamentano che un albero del cortile dei vicini di Baldvin e Inga fa troppa ombra sulla loro terrazza. A essere travolto dalla discussione e dalle sue conseguenza è inevitabilmente Atli, il figlio di Baldvin e Inga, che dopo essere stato buttato fuori casa dalla moglie Agnes è tornato a vivere con i suoi. Mentre Atli combatte la sua battaglia personale per vedere la figlia Asa, la disputa per l’albero diventa sempre più grande: vengono Danneggiate proprietà, scompaiono misteriosamente animali domestici e vengono installate telecamere di sicurezza. Anche perché, secondo le voci, il vicino è stato visto con una motosega…

Con la direzione della fotografia di Monika Lenczewska, le scenografie di Snorri Freyr Hilmarsson, i costumi di Margrét Einarsdóttir e le musiche di Daníel Bjarnason, L’albero del vicino viene così descritto dal regista in occasione della partecipazione del film al Festival di Venezia 2017: “L’idea di realizzare un film su una disputa tra vicini mi è balenata in mente circa dieci anni fa. Ciò che mi ha sempre eccitato è il fatto che i conflitti alla base sono assurdamente divertenti, dal momento che nascono il più delle volte da futili motivi prima di ingigantirsi all’inverosimile. A volte, possono diventare qualcosa di molto feroce e generare scontri violenti, in cui persone normalmente rispettabili perdono ogni dignità e autocontrollo. Le storie di vicini che litigano per gli alberi rappresentano una realtà molto diffusa in Islanda e non nego di essermi ispirato a un fatto realmente accaduto prima di lasciare spazio alla fantasia per il resto della storia. C’è anche da dire che gli alberi sono tutto ciò che gli islandesi hanno: di conseguenza, ci si affeziona alle piante e, possedendone una da molto tempo, diventa difficile sbarazzarsene, al contrario di un vicino a cui rami e foglie possono nascondere la luce e il calore del sole sul proprio terrazzo o balcone. Del resto, non è che si sia molto sole in Islanda e quel poco che c’è è prezioso. Ed è così che nasce un dilemma che non è facile risolvere in maniera diplomatica: albero o sole? Su questo, ho costruito un dramma che tende al thriller: cosa c’è di più interessante di un albero, tanto bello quanto innocente, che trasforma un contesto domestico in un campo di guerra? Coesistenza e compromesso rappresentano le basi della società ma, osservandoci intorno, non è difficile notare come siano costantemente minacciati da una nuova mentalità individualistica che si sta facendo strada in un mondo oramai sempre più capitalista. L’albero del vicino metaforicamente parla di un conflitto che può essere tra due differenti nazioni, etnie o gruppi religiosi, che molto spesso iniziano le loro dispute in maniera banale prima di far scoppiare una guerra vera e propria”.