UN’OPERA IMPRESCINDIBILE SULLA PERDITA DELL’UMANITÀ E SULLA BANALITÀ DEL MALE.
🏆 GRAN PREMIO DELLA GIURIA AL 76° FESTIVAL DI CANNES.
🏆🏆🏆🏆🏆CANDIDATO A 5 PREMI OSCAR TRA CUI MIGLIOR FILM.
🏆🏆 VINCITORE DI DUE PREMI OSCAR: MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE E MIGLIOR SONORO
Jonathan Glazer (Sexy beast – L’ultimo colpo della bestia, Birth – io sono Sean, Under the Skin) firma il suo primo lungometraggio in lingua non inglese, liberamente ispirato all’omonimo romanzo dello scrittore britannico Martin Amis, recentemente scomparso.
«Per me questo non è un film sul passato. Cerca di parlare di adesso, di noi e della nostra somiglianza con i carnefici, non con le vittime. (…) Ero davvero interessato a fare un film che andasse al di là dell’ideologia, fino al fondo primordiale di tutto (…), la capacità di esercitare violenza che tutti noi abbiamo» (Jonathan Glazer)
«A dieci anni di distanza da Under the Skin, acclamato universalmente come una delle opere che ha meglio colto le inquietudini della contemporaneità, Jonathan Glazer si ripresenta con la trasposizione di un romanzo di Martin Amis: un film ambizioso e collocato in un’epoca storica tristemente nota, quella degli anni ’40 e della messa in atto della Soluzione Finale da parte dei nazisti. Ma è chiaro fin da subito come non sia la ricostruzione storica a interessare il regista, bensì la messa in scena di una situazione paradossale, così estrema da trasformarsi in un laboratorio di analisi della banalità del male e della separazione tra percezione soggettiva e realtà oggettiva. […] Ancora una volta straordinaria Sandra Hüller (Toni Erdmann, Anatomia di una caduta) nel ruolo di Hedwig, moglie di Rudolf, così affezionata alla propria dimora da lottare strenuamente perché il marito mantenga la propria posizione professionale. Ma è la coralità di cast nel suo complesso, unita alla direzione di Glazer e alle musiche di Levi, a rendere The Zone of Interest un’opera di cui si parlerà a lungo.» (Emanuele Sacchi, mymovies.it)