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LA VITA INVISIBILE DI EURÍDICE GUSMÃO

castCarol Duarte, Júlia Stockler, Gregório Duvivier, Barbara Santos, Flávia Gusmão

72° Festival di Cannes – Vincitore del Premio Miglior Film Un Certain Regard

Designato Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI

Rio de Janeiro, 1950. Eurídice e Guida sono due sorelle inseparabili che vivono con i loro genitori dagli ideali conservatori. Immerse in una vita tradizionale, nutrono entrambe dei sogni: Eurídice vuole diventare una rinomata pianista, mentre Guida è in cerca del vero amore. Le loro scelte porteranno alla drastica decisione del padre di separarle. Le due sorelle prenderanno due strade diverse senza mai perdere la speranza di potersi ritrovare.

Euridice e Guida sono due ragazze che crescono nella stessa famiglia rigida e conservatrice. Quando Guida fugge una notte per incontrare il suo amante, Euridice acconsente di reggerle il gioco. Guida però non farà ritorno, sceglierà di sposarsi all’estero e la lontananza tra le due sorelle diventerà presto un abisso insuperabile quando il padre di entrambe deciderà di eliminare la peccatrice Guida dalla memoria della famiglia, impedendole di avere qualunque contatto con sua sorella.

“Eurídice Gusmão che sognava la rivoluzione” è il romanzo di Martha Batalha che il brasiliano Karin Aïnouz sceglie di portare sullo schermo, per due ore e venti che passano in un lampo, tante sono le emozioni che riesce a regalare.

Come e meglio del nostro L’amica geniale, il tentativo di portare al cinema una storia amata dai lettori di due donne complementari, unite e inseparabili è assolutamente riuscito. Il risultato è un’operazione che va ben oltre il letterario, diventa un film godibile a se stante, apprezzabile in primis per la scelta di raccontare la sorellanza in termini di amore smodato, ispirazione quotidiana, ricerca infinita in una Rio de Janeiro mai così piena di gente e di disperazione.

Cosa accade se fai l’errore di sposare l’uomo sbagliato e tuo padre ti impedisce di tornare a casa? Guida, un’eccezionale Julia Stockler, sconta sulla sua pelle il peso di questa risposta, finendo per fare ogni giorno i conti con la miseria e un bambino da crescere da sola. Diverso il destino di Euridice, Carol Duarte in stato di grazia, perfetta in ogni singola inquadratura: lei segue, obbediente, ciò che il padre ha scelto per lei. Un marito, tanto per iniziare, incapace di trattarla con rispetto persino la prima notte di nozze, ma fedele all’ideologia fallocentrica dell’uomo padrone sposata da suo padre.

Euridice non è messa mai nella condizione di poter scegliere, in tutta la sua vita. Una famiglia rispettabile, abiti decorosi, ristoranti chic e una bella casa al prezzo di una libertà personale continuamente umiliata. L’unica cosa che sogna è diventare una grande pianista, ma anche una legittima ambizione viene mal sopportata in un contesto repressivo dove la donna deve limitarsi ad essere madre e moglie obbediente e silenziosa. Ed Euridice obbedisce, sempre e comunque, ma non rinuncerà mai a cercare in ogni modo sua sorella, che intanto vive tra gli ultimi, solo per una piccola ribellione adolescenziale. (mymovies.it)