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La signora delle rose (la fine fleur)

registaPierre Pinaud
castCatherine Frot, Melan Omerta, Fatsah Bouyahmed, Olivia Côte, Marie Petiot, Vincent Dedienne, Serpentine Teyssier, Pasquale D'inca, Mathieu Duboclard, Matthieu Loos, Victor Bratovic, Olivier Breitman, Charline Paul, Christophe Gendreau, Damien Habouzit, Charles Roger Bour, Guillaume Veyre, Yukiko, Cédrick Spinassou, Stéphane Margot, Laurent Giroud
paeseFrancia
anno2020

Orari

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Eve Vernet è stata per anni la più grande coltivatrice di rose di Francia. Oggi però si trova sull’orlo della bancarotta e la sua azienda è sul punto di essere acquisita da un potente concorrente. Vera, la sua fedele segretaria, le prova tutte per tentare di salvare la situazione e alla fine crede di poter trovare una soluzione rivolgendosi ai servizi sociali e assumendo tre dipendenti senza alcuna esperienza nel settore… Fra le mille difficoltà, si imbarcano insieme in un’avventura davvero unica per salvare la piccola azienda.

MARTEDI’ 19 APRILE A 3 EURO PER TUTTI

La signora delle rose è un’ode alle cose da farsi in modo antico, alla bellezza da ricercarsi attraverso la lentezza, per i fiori come per l’arte e per la vita di tutti i giorni.

Pinaud cattura con grande sensibilità e grazia le rose curate e cresciute amorevolmente da Madame Vernet. Quella della donna è una produzione semplice e casalinga frutto dell’amore con cui si occupa della sua unica famiglia. Le rose, in questo senso, sono la metafora perfetta per rappresentare i figli che la protagonista non ha mai avuto. Il non-avere-figli non le impedisce di saper-essere-madre (più di chi lo dovrebbe realmente essere), infondendo amore, speranza e coraggio nel giovane stagista, così come nelle sue rose. Giorgio Amadori, SentieriSelvaggi

La signora delle rose è un film delicato e divertente che ha per protagonista Catherine Frot, nei panni di Eve Vernet. Eve è stata per anni la più grande coltivatrice di rose di tutta la Francia, creando innumerevoli qualità di rose inedite. Purtroppo tutto questo appartiene al passato, la sua azienda è in piena crisi, ad un passo dalla chiusura, e la donna sente questa sconfitta professionale come un tradimento della memoria paterna. Eve ha infatti ereditato l’azienda del padre, che ha instillato in lei, fin da bambina, la passione per questi fiori. In un mondo in cui tutto viene fagocitato da chi ha più possibilità economiche, resta poco spazio per una sana concorrenza, anche nella floricultura, e la donna, pur di non piegarsi al potente concorrente, privo di qualsiasi talento, preferisce soccombere. Questo l’incipit attorno al quale viene strutturata una sceneggiatura deliziosa che racconta di sentimenti, fallimenti, desiderio di riscatto, scoperta di nuovi affetti, tutti all’ombra delle serre di Eve.

“Chi si dedica alla passione della bellezza non sprecherà mai la vita”. Queste le parole del creatore belga di rose Louis Lens che, secondo Pierre Pinaud, che ha diretto il film, definiscono La signora delle rose nella sua essenza. Il regista propone un racconto deliziosamente ‘francese’ per la sensibilità narrativa e l’eleganza della confezione, in cui si ride di gusto e ci si intenerisce per questa sorta di famiglia alternativa che si viene a creare attorno a queste splendide rose.

Con La signora delle rose Pierre Pinaud affronta, con la leggiadria del battito d’ali di una farfalla, quanto si faccia fatica a tenere il passo professionalmente, se non si vuole svendere il proprio talento a chi talento non ne ha ma rileva quello degli altri. Ma il film è anche una riflessione sul senso del fare squadra, su cosa sia una famiglia, sempre più spesso diversa da quella d’origine. Grazie all’intraprendenza di Vera, la segretaria da sempre al fianco di Eve, arrivano i ‘rinforzi’ necessari per non gettare la spugna, o almeno per non farlo senza combattere. Saranno proprio questi ‘singolari’ collaboratori che, pur portando un iniziale scompiglio nella vita delle due donne, scateneranno emozioni e sentimenti inaspettati…