Nel 2015 l’esercito sandinista ha invitato Janet Pavone e Daniel Hopewell a tornare a Estelí per restaurare l’opera, i cui colori nel frattempo erano sbiaditi. Anche la superficie del muro era parzialmente crollata e il terreno aveva iniziato a ricoprire la parte inferiore del muro.
Janet Pavone, a 80 anni, ha accettato e nel 2015 è andata da Brighton a Estelí per “restituire la memoria” di ciò che il murale celebra e ricorda: la vittoria sandinista avvenuta 26 anni prima.
Nel febbraio 2018 Janet, accompagnata dal figlio Jon, con il quale viveva a Estelí, è tornata ancora una volta in Nicaragua per vedere lo stato attuale del murale, dipinto insieme ad altri artisti e giovani dell’associazione FUNARTE, che ha fondato per dare bambini un’educazione all’arte, alla pittura e alla condivisione.
In questo viaggio ha incontrato i bambini dei laboratori di oggi di FUNARTE e quelli di ieri, diventati a loro volta educatori.
Mentre il murales del Quiabù è stato restaurato, altri sono stati distrutti e altri vanno scomparendo insieme ad alcune immagini di vecchi VHS,
Janet incontra i gesti gli sguardi di se stessa giovane: un viaggio nel tempo, esplorando la memoria e l’arte pubblica di un intero Paese, ma anche di una donna rivoluzionaria.