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La ligne – la linea invisibile (la ligne)

registaUrsula Meier
castValeria Bruni Tedeschi, Stéphanie Blanchoud, Benjamin Biolay, Dali Benssalah, Elli Spagnolo, India Hair, Eric Ruf, Thomas Wiesel, Jean François Stévenin, Louis Gence
paeseSvizzera
anno2022

Orari

Durante un furioso litigio, la trentenne Margaret ferisce la madre Christina e viene per questo condannata a restare per tre mesi lontana dalla donna, ad almeno cento metri di distanza dalla sua abitazione. Molto legata alla sorellina Marion, Margaret – musicista fallita con alle spalle altri episodi di violenza che hanno messo fine al rapporto sentimentale e professionale con l’ex Julien – accetta di tenere all’aperto le lezioni di musica per la ragazzina, restando al di qua di una linea tracciata sul terreno e impossibile da superare. Nel frattempo Christina, donna fragile e vanesia che accusa le figlie di averle rovinato la carriera da pianista, passa da una relazione all’altra, incapace di interessarsi alle vite degli altri, nemmeno quando la primogenita Louise la rende nonna, e soprattutto di elaborare il rapporto con Margaret…

Presentato in concorso alla 72° edizione del Festival di Berlino

Ursula Meier esplora in modo sottile un piccolo e tumultuoso perimetro di emozioni molto intense e contraddittorie in un film in cui brilla un cast femminile, guidato dalla rivelazione Stéphanie Blanchoud.

È con una scena sconcertante che rappresenta un’epica discussione familiare, la cui violenza espressiva è amplificata dalla totale assenza di suono diretto, qui sostituito dalla musica classica, che Ursula Meier fa il suo ritorno in concorso alla Berlinale 2022 con La Ligne, dieci anni dopo aver vinto il premio speciale della giuria del festival per L’enfant d’en haut .

Si tratta del terzo lungometraggio di finzione della regista franco-svizzera (scoperta alla Settimana della Critica di Cannes 2008 con Home) che conferma la sua abilità nell’analizzare la profonda ambivalenza dei legami emotivi, l’amore e le ferite, il peso del passato, il rimorso e il perdono. Il film esplora una vasta gamma di distanze flessibili, dove il fuoco del cuore ribolle sotto il ghiaccio delle cicatrici, in un mix paradossale di emozioni istintive, cose non dette, sguardi e confini, visibili e invisibili.