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La chimera

registaAlice Rohrwacher
castJosh O'connor, Isabella Rossellini, Alba Rohrwacher, Carol Duarte, Vincenzo Nemolato, Lou Roy Lecollinet, Gian Piero Capretto, Ramona Fiorini, Luca Gargiullo, Giuliano Mantovani, Melchiorre Pala, Yle Vianello, Carlo Tarmati, Barbara Chiesa, Elisabetta Perotto, Chiara Pazzaglia, Francesca Carrain
paeseItalia
anno2023

Orari

Ognuno insegue la sua chimera, senza mai riuscire ad afferrarla. Per alcuni è il sogno del guadagno facile, per altri la ricerca di un amore ideale… Di ritorno in una piccola città sul mar Tirreno, Arthur ritrova la sua sciagurata banda di tombaroli, ladri di corredi etruschi e di meraviglie archeologiche. Arthur ha un dono che mette al servizio della banda: sente il vuoto. Il vuoto della terra nella quale si trovano le vestigia di un mondo passato. Lo stesso vuoto che ha lasciato in lui il ricordo del suo amore perduto, Beniamina. In un viaggio avventuroso tra vivi e morti, tra boschi e città, tra feste e solitudini, si svolgono i destini intrecciati di questi personaggi, tutti alla ricerca della Chimera.

RITORNA NEL NOSTRO CINEMA A GRANDE RICHIESTA LUNEDÌ 22, MARTEDÌ 23 E MERCOLEDÌ 24 GENNAIO

Presentato in Concorso al Festival di Cannes 2023

“La chimera” racconta una ricerca ostinata – di morte, di vita, di riscatto dalla povertà e di accumulo materiale – con il passo folk del cantastorie, evidenziandone il lato picaresco e quello simbolico.

È un film completamente libero come sa esserlo il cinema di Alice Rohrwacher, che sceglie il tempo del racconto cominciando lentamente, per dare al suo protagonista lo spazio di una rincorsa fatale, e accelerando in “ascese velocissime” che rivelano una comicità da film muto.

Ha i colori delle fiabe e l’apparente scanzonatura degli stornelli, attraversa un’Italia nel processo di essere svenduta agli stranieri ma in cui due stranieri sembrano gli unici a volerne conservare il mistero, ci aiuta a “stimare l’inestimabile” e a rivendicare la tutela delle “cose che appartengono a tutti” perché la proprietà non deve essere necessariamente possesso.

E il cinema di Rohrwacher si conferma qui contemporaneamente arcaico e postmoderno, nonché capace di inventare parabole agresti che presagiscono, come il migrare degli uccelli, la transizione verso il degrado a seguire.

Alice Rohrwacher continua la sua esplorazione cinematografica di una realtà altra, abitata da personaggi avulsi alla società e con uno sguardo sognante e magico sul mondo.

La chimera, suo quarto film, in concorso a Cannes 2023, racchiude tutte le suggestioni dei precedenti Corpo celeste, Le meraviglie e Lazzaro felice (premio per la sceneggiatura a Cannes 2018) e vi aggiunge nuovi elementi fantastici.

A dispetto di una forma apparentemente ostica, tutto ne La chimera è in realtà semplicissimo, il caos è ordinato, affascinante e magico

“Nel luogo in cui sono cresciuta capitava spesso di ascoltare storie di segreti ritrovamenti, di scavi clandestini e di avventure misteriose. Bastava restare in un bar la sera tardi, o fermarsi in una fraschetta di campagna per sentire di quel tale che col trattore aveva scoperchiato una tomba villanoviana, o dell’altro che scavando di notte vicino alla necropoli aveva rinvenuto una collana d’oro così lunga da poter circondare una casa, e dell’altro ancora che era divenuto ricco, in Svizzera, vendendo un vaso etrusco che aveva trovato nell’orto. Storie di scheletri e fantasmi, di fughe e di oscurità”. Alice Rohrwacher