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Io sono ancora qui

registaWalter Salles
castFernanda Torres, Selton Mello, Fernanda Montenegro, Valentina Herszage, Luiza Kosovski, Bárbara Luz, Guilherme Silveira, Cora Mora, Dan Stulbach, Carla Ribas, Camila Márdila, Luiz Bertazzo, Caio Horowicz, Lourinelson Vladmir, Daniel Pereira, Tainá Andrade, Daniel Ericsson
paeseFrancia
anno2025

Orari

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Eunice, madre di cinque figli, vede cambiare bruscamente la sua vita quando il marito, l’ex deputato del Partito laburista brasiliano Rubens Paiva, scompare improvvisamente, catturato dal regime militare nel 1964. La donna è costretta all’attivismo, sperando in questo modo di trovare il marito e riuscire a salvarlo.

VINCITORE DEL PREMIO OSCAR COME MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

CANDIDATO A 3 PREMI OSCAR 2025 – MIGLIOR FILM | MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE | MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA A FERNANDA TORRES

GOLDEN GLOBE 2025 | Premio migliore attrice in un film drammatico a Fernanda Torres

Presentato al Festival del Cinema di Venezia 2024 – Premio alla Miglior Sceneggiatura

Ache in versione origianle con sottotitoli in italiano

UN FILM SUI PERICOLI RAPPRESENTATI DA OGNI FORMA DI AUTORITARISMO E LA TOCCANTE STORIA DI UNA DONNA CHE NON HA MAI SMESSO DI SORRIDERE

Arriva in sala il nuovo film di Walter Salles (“Central do Brasil”, “I diari della motocicletta” e “On the Road”) presentato in anteprima mondiale in concorso all’81 esima Mostra del Cinema di Venezia dove è stato premiato per la Migliore sceneggiatura, mentre ai recenti Golden Globes la protagonista Fernanda Torres ha ricevuto il premio come Migliore attrice. A consacrare questi riconoscimenti, anche tre candidature ai Premi Oscar 2025 come Miglior Film, Miglior Film straniero e Migliore Attrice.

Eunice Pavia, simbolo della lotta contro la dittatura in Brasile

“Quando ho letto il memoir Sono ancora qui di Marcelo Rubens Paiva, sono rimasto profondamente commosso”, ha raccontato il regista. “Per la prima volta, la storia dei desaparecidos, delle persone strappate dalle loro vite per mano della dittatura brasiliana, era raccontata dalla prospettiva di coloro che restano privati di una persona cara”.

Sempre il regista: “Nell’esperienza di una donna – Eunice Paiva, madre di cinque figli – c’era al tempo stesso la testimonianza di come sopravvivere a una perdita e l’immagine speculare di una ferita inflitta a un’intera nazione. Era anche una storia personale: conoscevo quella famiglia ed ero amico dei figli Paiva. La loro casa resta indelebilmente impressa nella mia memoria. Nei sette anni che abbiamo impiegato per realizzare Io sono ancora qui, la vita in Brasile ha compiuto una virata avvicinandosi pericolosamente a quel passato. E questo fatto ha reso più che mai urgente il racconto di quella storia”.

Ache in versione origianle con sottotitoli in italiano