image/svg+xml

Inshallah a boy

registaAmjad Al Rasheed
castMouna Hawa, Salwa Nakkara, Yumna Marwan, Mohammad Al Jizawi, Eslam Al Awadi, Haitham Omari, Seleena Rababah, Serene Huleileh, Mohammad Suleiman, Siranoush Sultanian
paeseGiordania
anno2024

Orari

Giordania. Oggi. Dopo la morte improvvisa del marito, la trentenne Nawal fatica a far fronte allo sconvolgimento della sua vita. Oltre al dolore della perdita e al ritrovarsi da sola, con una bambina ancora piccola, deve conciliare i rigidi orari imposti dal suo lavoro come badante di un’anziana signora con le necessità scolastiche della figlia Nora. Questa nuova, inaspettata, situazione che si ritrova a fronteggiare viene ulteriormente aggravata dalle richieste del cognato che, approfittando di quanto previsto dalla Sharia lì applicata, avanza pretese di eredità da parte della famiglia del defunto che prevedono anche l’abitazione dove Nawal e Nora vivono e lo stesso affidamento della piccola. Nel disperato tentativo di proteggere la casa e la figlia, Nawal ricorre alla menzogna, fingendo una gravidanza per prendere tempo e innescare così la presunzione che possa nascere un figlio maschio, cosa che la tutelerebbe da eventuali pretese ereditarie. Con solo tre settimane per trovare una soluzione, Nawal intraprende un viaggio che mette a dura prova le sue paure, convinzioni e moralità, essendo disposta a tutto pur di proteggere quanto legittimamente le spetta e il futuro di sua figlia.

PRESENTATO AL FESTIVAL DI CANNES 2023

NOMINATO AGLI OSCAR 2024 NELLA CATEGORIA MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE

“Quando una donna perde il marito non solo perde l’amante e il compagno, perde tutto ciò che è nella sua vita”

“Inshallah a Boy” ovvero “Un maschietto, se Dio vorrà”, l’intenso e toccante film del regista giordano Amjad Al Rasheed, “la gemma nascosta” del festival di Cannes.

Scoprirete il coraggio e la tenacia di Nawal, giovane sposa e madre e la sua lotta per conservare la propria casa e mantenere con sé la sua bambina in una società dove, avere un figlio maschio cambia le regole del gioco e sembra essere, per una donna, l’unica tutela.