Il documentario di Costabile e Savonitto ci racconta il Pasolini friulano. Il Pasolini dei temporali e delle primule. Il Pasolini dell’Academiuta. E assieme ai due registi ce lo racconta il cugino di PPP, Nico Naldini, qui nella sua ultima intervista («L’arrivo dei Pasolini a Casarsa all’inizio dell’estate, dopo un soggiorno al mare, era per me il momento più felice dell’anno. Andavo alla stazione a prenderli, ad accoglierli e poi li accompagnavo a casa»).
Durante gli anni Quaranta Pasolini scopre il paesaggio friulano, la lingua e le tradizioni del mondo contadino e sperimenta le prime avventure amorose con alcuni giovani del posto. Il contatto con questa realtà lo porta anche all’impegno politico nel Partito Comunista e all’esperienza dell’insegnamento scolastico. La vita di Pier Paolo scorre attraverso la voce di Nico, svelando due percorsi di vita inevitabilmente connessi. Entrambi, in quel momento, assorbono la violenza estetica ed erotica di un mondo sconosciuto, che si svela nella sua cruda realtà: un universo che influenzerà tutta la successiva opera pasoliniana…
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