Film delizioso. Perfetto nel genere commedia, con il miglior humor inglese possiate immaginare. Perfetto nella regia: di Roger Mitchell, mister Notting Hill, giusto per inquadrare il tipo. Perfetto soprattutto nella sceneggiatura (da un fatto di cronaca) firmata da Clive Coleman e Richard Bean. Perfetto nei tempi (95 minuti, la durata aurea), perfetto nel colpo di scena del (sotto)finale, e soprattutto per i due protagonisti: Helen Mirren, impeccabile sia quando indossa la corona della Regina Elisabetta sia quando come qui indossa il grembiule liso di una domestica (ogni battuta è una sentenza contro il povero marito) e, onore al vero antieroe della pellicola, Jim Broadbent, magistrale.
Una raffinata e divertente commedia tratta dall’incredibile storia vera di un tassista di Newcastle che nel 1961, per affermare i propri ideali e principi, decise di rubare il celebre ritratto del Duca di Wellington di Francisco Goya dalla National Gallery di Londra, scatenando un vero e proprio caso mediatico.
Tratto da un’incredibile storia vera, il film segue la storia di Kempton Bunton, un anziano tassista che nel 1961 decise di rubare dalla National Gallery di Londra il Ritratto del duca di Wellington di Goya. Kempton chiese un inconsueto riscatto: avrebbe restituito il dipinto solo se il governo si fosse impegnato di più a sostegno degli anziani. Solo 50 anni dopo si è scoperto che Kempton aveva intessuto una rete di bugie. L’unica verità era che era un brav’uomo determinato a cambiare il mondo e salvare il suo matrimonio. Il racconto di come “il Duca” lo abbia aiutato è una storia meravigliosamente ispiratrice.