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Il ragazzo e l’airone (how do you live?)

registaHayao Miyazaki
castSoma Santoki, Masaki Suda, Ko Shibasaki, Aimyon, Yoshino Kimura, Takuya Kimura, Keiko Takeshita, Jun Fubuki, Sawako Agawa, Karen Takizawa, Shinobu Otake, Jun Kunimura, Kaoru Kobayashi, Shōhei Hino
paeseGiappone
anno2023

Orari

Jun’ichi Honda è un minuto ragazzino di quindici anni che frequenta la seconda media; pur essendo orfano di padre, vive in una famiglia amorevole e può godere dell’importante presenza del fratello della madre, che funge per lui da mentore. Attraverso le esperienze che il giovane vive nella quotidianità a scuola con i tre amici Mizutani, Kitami e Urakawa, pian piano i quattro ragazzi comprendono come si esplica nella realtà il valore dell’amicizia, la sincera curiosità destata dalla frequentazione reciproca, le differenze sociali, la difficoltà di tener fede a valori come quelli del coraggio o di affrontare la piaga del bullismo, sperimentandola sulla propria pelle.

DAL 04 GENNAIO

SPETTACOLI ANCHE IN VERS. ORIG. GIAPPONESE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO

2023 TORONTO INTERNATIONAL FILM FESTIVAL: FILM D’APERTURA

UNA STORIA SUL MISTERO DELLA VITA E LA CREAZIONE, IN OMAGGIO ALL’AMICIZIA, UN COMING OF AGE DOLOROSO, CRUDELE, MA CON L’INCOMPARABILE TOCCO DI MIYAZAKI IN CUI IN UNA SINFONIA DI NATURA, ANIMALI, COLORI, PERSONAGGI DELIZIOSI SI FA LARGO LA GRANDE UMANITÀ DA RICERCARE NEL MONDO DEI VIVI E IN QUELLO DEI MORTI, IN UN VIAGGIO FANTASTICO CHE CI PARLA DEL MONDO CHE STIAMO DISTRUGGENDO E CI SPINGE AD UN NUOVO INIZIO.

«Miyazaki, secondo me, è il più grande regista di animazione di sempre, e ha realizzato film ricchi di discorsi e domande che lo rispecchiano. Non sono film facili, ma sono film che lo ritraggono così intimamente che ti sembra di conversare con lui. E sono paradossali perché ha capito che la bellezza non può esistere senza orrore e la delicatezza non può esistere senza brutalità» (Guillermo Del Toro)

«Se è vero che il suo cinema è fatto di vento e tempeste, di bambini dal cuore potente e creature magiche (e ibride), la cui gioiosa petulanza ci fa abbandonare ogni razionalità, è altrettanto vero che l’isola di Miyazaki, dimensione infinita dell’infanzia, è la risacca di tutte le paure e le fascinazioni di quell’età. […] Muovendosi dall’onirico al politico, i suoi film sono pietre vive che costruiscono un edificio di porte che si aprono e si chiudono su universi paralleli, di idrovolanti carichi di sogni e di bombe, di nuvole nere che si fermano e di nuvole bianche che corrono col buon vento, quello fa mulinare gli ombrellini delle fanciulle e volare i cappellini dei fanciulli. La chiave del mistero risiede tutta nel viaggio fantastico che le storie di Miyazaki dispiegano, offrendo a eroi ed eroine uno sguardo nuovo sul mondo.» (Marzia Gandolfi, Mymovies.it)