Satira lucida con il tono da commedia nera sull’abuso di potere, nei rapporti di lavoro e umani – giustamente nella shortlist per il migliore film internazionale agli Oscar.
Con ritmo e dialoghi arguti la storia scorre con una leggerezza marziale che travolge tutto. E rivela l’ipocrisia morale, l’egoismo e la doppiezza del suo personaggio principale, un Bardem (in versione padre e padrone) gigante.
Coinvolgente e sarcastico “Il capo perfetto” ha ottenuto 20 nomination ai Premi Goya, un record per i riconoscimenti cinematografici spagnoli. Nella visione del regista, ovviamente, il film è una critica all’attuale situazione lavorativa in Spagna, già catturata precedentemente nel drammatico I lunedì al sole (2002), sulla classe operaia e sempre con protagonista Bardem. Solo più giovane e non ancora famoso.
Ma dalla storia nessuno esce indenne: né i lavoratori senza coscienza, né i datori di lavoro consapevoli della loro assenza di coscienza.