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Gli spiriti dell’isola (the banshees of inisherin)

registaMartin Mc Donagh
castColin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan, Gary Lydon, Pat Shortt, Jon Kenny, Sheila Flitton, David Pearse, Bríd Ní Neachtain, Aaron Monaghan, Lasairfhíona Ní Chonaola, James Eugene Carty, Conor Connolly, Ryan Owens, John Carty, Oliver Farrelly
paeseIrlanda
anno2022

Orari

Su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda, due amici di lunga data, Padraic (Colin Farrell) e Colm (Brendan Gleeson), si trovano in una situazione di stallo quando Colm decide bruscamente di porre fine alla loro amicizia. Padraic, confuso e devastato, tenta di riaccendere il loro rapporto con il supporto di sua sorella Siobhan (Kerry Condon), che insieme a Dominic (Barry Keoghan), il figlio del poliziotto locale, ha le sue preoccupazioni all’interno della piccola comunità dell’isola. Ma quando Colm lancia un ultimatum scioccante per concretizzare le proprie intenzioni, gli eventi iniziano a degenerare.

MARTEDÌ 21 MARZO A 3 EURO PER TUTTI CON “LA REGIONE TI PORTA AL CINEMA CON TRE EURO – I MARTEDÌ AL CINEMA”

ANCHE IN VERSIONE ORIGINALE CON SOTTOTITOLI IN ITALIANO

– 2023, GOLDEN GLOBES: MIGLIOR COMMEDIA O FILM MUSICALE, ATTORE E SCENEGGIATURA
– 2022, VENEZIA 79: MIGLIOR SCENEGGIATURA, COPPA VOLPI A COLIN FARREL
– 9 CANDIDATURE AGLI OSCAR 2023: MIGLIOR FILM, REGIA (MARTIN MCDONAGH) – MIGLIOR ATTORE (COLIN FARRELL), ATTORE NON PROTAGONISTA (B.GLEESON, B. KEOGHAN) – ATTRICE NON PROTAGONISTA (K. CONDON), SCENEGGIATURA, COLONNA SONORA, MONTAGGIO

IL REGISTA DI TRE MANIFESTI A EBBING, MISSOURI RIUNISCE COLIN FARREL E BRENDAN GLEESON, COPPIA PROTAGONISTA DEL SUO FILM D’ESORDIO “IN BRUGES”, PER RACCONTARE LA STORIA DI UN’ISOLA SUGGESTIONATA DALLE LEGGENDE E LA FINE DI UN’AMICIZIA COME METAFORA DELLA DIVISIONE FRATRICIDA CHE SEGNA L’IRLANDA DAGLI ANNI DELLA GUERRA CIVILE. UN FILM DIVERTENTE, TRISTE, CUPO E PIENO DI UMANITÀ.

«Quando scrivo una sceneggiatura tutto si limita al personaggio, al dialogo e alle situazioni. In quella fase le immagini non vengono considerate, quindi il processo legato allo storyboard rappresenta uno stadio importante della narrazione. Mi sono rifatto al lavoro di John Ford e Sergio Leone riprendendo l’angolazione bassa, le inquadrature dal basso di Sergio Leone e quelle attraverso le porte e le finestre nel lavoro di Ford. L’ambientazione storica de Gli Spiriti dell’Isola, 1923, si prestava all’idea di un western, due pistoleri quasi solitari che litigano e iniziano una rissa nel saloon locale. Lo trovo un film davvero bello con interpretazioni strepitose. Divertente… ma triste. Non si fanno più film tristi, nessuno ci prova.» (Martin McDonagh)

«A volte sembra quasi strano ridere durante i film di Martin McDonagh. Sono esilaranti, infinitamente citazionistici e allo stesso tempo molto, molto tristi. È difficile dire come tutto questo si unisca, ma è così. È quasi come se, dopo aver capito che il mondo è destinato a fallire e che ogni speranza è svanita, ci si mettesse a sedere e si sorridesse. (…) La voce di McDonagh, così come il suo umorismo, è così unica che dovrebbe essere celebrata molto di più. (…) Nelle mani di un’altra persona, questa sarebbe potuta finire come una storiella carina, ma McDonagh riesce sempre ad aggiungere debolezza umana, crudeltà. (…) C’è qualcosa di profondamente personale in alcuni dei temi trattati, sulla crudeltà del tempo che passa e sull’eredità che si vuole lasciare (…). Cosa è più prezioso nella vita: l’arte, il lavoro o forse solo l’essere gentili? Vale la pena sacrificare tutto nella speranza di essere ricordati secoli dopo? Queste grandi domande sono gestite con cura e con un linguaggio deliziosamente scurrile da due attori che sembrano godersi ogni secondo dei tragici incontri dei loro personaggi, si divertono con i dialoghi e lasciano che tutto scorra. È un’accoppiata bellissima, anche se uno dei due non fa altro che cercare di fuggire, arrivando però solo a portare il suo calice di birra fuori. Di recente qualcuno mi ha detto che la fine di un’amicizia fa più male della fine di un amore. D’altra parte, probabilmente sono la stessa cosa. E questo film è una storia d’amore.» (Marta Bałaga, Cineuropa.org)