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Giorni d’estate (summerland)

registaJessica Swale
castGemma Arterton, Gugu Mbatha Raw, Lucas Bond, Penelope Wilton, Tom Courtenay, Dixie Egerickx, Siân Phillips, Amanda Root, Jessica Gunning, Amanda Lawrence, David Horovitch, Martina Laird, David Ajao, Thomas Coombes, Rakhee Thakrar, Fergal Mc Elherron, Sally Scott, Toby Osmond, Joshua Riley, Nimmy March, Aoibhine Mc Flynn, Nina Beagley, Eden Lawrence, Dominic Mc Greevy, Harry Seymour, Casper Allpress, Inesaaiy Kabilan, Daniel Eghan
paeseRegno Unito
anno2020

Orari

Alice è una studiosa del folclore, fieramente indipendente, che si isola nel suo studio in cima alla scogliera per sfatare i miti utilizzando la scienza per confutare l’esistenza della magia. Consumata dal suo lavoro, ma anche profondamente sola, è perseguitata da una storia d’amore del passato. Quando il giovane e vivace Frank (Lucas Bond), uno sfollato dei bombardamenti di Londra, viene affidato alle sue irritabili cure, la sua innocenza e curiosità risvegliano in Alice emozioni profondamente sepolte. Abbracciando coraggiosamente la miracolosa imprevedibilità della vita, Alice impara che le ferite possono essere guarite, che le seconde occasioni esistono e che, forse, la magia esiste davvero.

Melodramma perfettamente inglese, una bella sceneggiatura indovinata, originale quanto basta e tradizionale quanto serve per strappare quelle due oneste lacrimucce che a film del genere non si negano mai: come spesso accade in opere di questo stampo, l’accento sulla commozione cade un po’ troppo pesantemente, ma mi è sembrato che la regista Jessica Swale abbia saputo  comunque trattenersi abbastanza dagli istinti troppo piagnoni, e insieme agli sceneggiatori abbia costruito una coppia protagonista (Alice/Gemma Arterton e il piccolo Frank/Lucas Bond) che funziona piuttosto bene.

L’innesto del “magico” (“Summerland” è una specie di paradiso mitologico che appare sotto forma di visioni tra le nubi del cielo) in un contesto serenamente collocato ai margini della seconda guerra mondiale (sulla quale il film si affaccia solo per pochi minuti), unitamente ai temi dell’amore (eventualmente omosessuale) e della famiglia (eventualmente tradizionale), l’andirivieni temporale della narrazione che viene cadenzato con buon equilibrio, accendono delle buone micce che, pur non producendo fuochi artificiali di chissà quale effetto, lasciano però ricordare questo “Summerland” piacevolmente. (da FilmTV)