Vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes, selezionato per rappresentare la Polonia agli Oscar, EO è la storia di un asinello che dopo essere stato liberato da un circo polacco inizia un lungo viaggio attraverso l’Europa fino a giungere in Italia, incontrando e conoscendo le gioie e i dolori dell’umanità più varia.
Una versione poetica, dolceamara e profondamente umanista di un “road movie”, un ritratto delle relazioni sociali e dei cambiamenti culturali in atto nel mondo moderno, che ci aiuta a estendere i confini della nostra empatia.
A distanza di sette anni dal suo ultimo film, il leggendario regista Jerzy Skolimowski (Deep End, Moonlighting) torna alla regia dirigendo uno dei suoi film più liberi e visivamente inventivi, seguendo i viaggi di un asino nomade di nome EO.
Dopo essere stato liberato dal circo itinerante, che è l’unica vita che abbia mai conosciuto, EO inizia un viaggio attraverso la campagna polacca e italiana, sperimentando crudeltà e gentilezza in egual misura e osservando nel contempo le follie e i trionfi dell’umanità. Durante i suoi viaggi, EO viene aiutato – ma a volte anche ostacolato – da un variegato gruppo di personaggi che include un giovane prete italiano (Lorenzo Zurzolo), una contessa (Isabelle Huppert) e una turbolenta squadra di calcio polacca. Liberamente ispirato a Au hasard Balthazar di Robert Bresson, e caratterizzato dalla fotografia coinvolgente e sorprendente di Michal Dymek unita alla colonna sonora risonante di Pawel Mykietyn, il film di Skolimowski mette lo spettatore nella prospettiva del suo protagonista a quattro zampe.
Il viaggio di EO parla del mondo che ci circonda e, durante il lungo percorso, l’eroe equino sottolinea coraggiosamente i mali della società e lancia un avvertimento sui pericoli dell’abbandono e dell’inazione, il tutto mentre è alla ricerca della libertà.