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Mondovisioni – I Documentari di Internazionale

Anche a Belluno la rassegna MONDOVISIONI: i documentari di Internazionale su informazione, attualità e diritti umani da tutto il mondo.

Mondovisioni è la ormai consolidata rassegna di documentari proposta ad ogni inizio ottobre dal festival del settimanale Internazionale a Ferrara.

Proiezioni in LINGUA ORIGINALE con sottotitoli in italiano.

INGRESSO UNICO 3 EURO.


– Martedì 6 ottobre – Ore 19:00

“Cartel Land”, di Matthew Heineman, Messico/USA, 98 minuti.

Un’immersione nella violenza del narcotraffico in Messico attraverso le vicende di due moderni gruppi di vigilantes, uno di autodifesa messicano, l’altro nel territorio dell’Arizona, entrambi alle prese con un nemico comune: i sanguinari cartelli della droga.


– Mercoledì 7 ottobre – Ore 19:00

“We are Journalists”, di Ahmad Jalali Fa, Danimarca/Iran, 85 minuti.

Il sofferto percorso attraverso un decennio di lotta dei giornalisti iraniani per sopravvivere e lavorare sotto il governo di Ahmedinejad, oltre la speranza delusa della rivoluzione verde del 2009.


– Lunedì 12 ottobre – Ore 19:45

“Democrats”, di Camilla Nielsson, Danimarca, 100 minuti

Il destino dello Zimbabwe è stato per oltre tre decenni legato a quello di Robert Mugabe. Due giovani politici dei partiti rivali sono incaricati di gestire il delicato processo partecipativo di stesura della nuova costituzione.


– Martedì 13 ottobre – Ore 20:00

“Voyage en barbarie”, di Cécile Allegra e Delphine Deloget, Francia, 72 minuti

Il Sinai è diventato teatro di una vera tratta degli schiavi. A partire dal 2009 cinquantamila Eritrei sono passati attraverso il Sinai, e diecimila non sono mai tornati. Tre sopravvissuti svelano una vicenda avvolta dal silenzio, l’ennesimo dramma sulle rotte dalla migrazione.


– Mercoledì 14 ottobre – Ore 21:30

“The chinese mayor”, di Zhou Hao, 86 minuti
Un tempo florida capitale della Cina imperiale, la città di Datong è oggi quasi in rovina. Il sindaco Geng Yamboè convinto di poter invertire la rotta e ha un piano ambizioso, forse troppo,per restituire a Datong la gloria passata.