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IL GIOCO DELLE COPPIE

castGuillaume Canet, Juliette Binoche, Vincent Macaigne, Nora Hamzawi, Christa Théret, Pascal Greggory

Alain, un editore parigino di successo, e Leonard, uno dei suoi autori storici, sono riluttanti a comprendere appieno e ad abbracciare il mondo dell’editoria contemporanea, fatta di e-book e shop online. Quando si incontrano per discutere del nuovo manoscritto di Leonard – l’ennesimo romanzo autobiografico incentrato sulla sua storia d’amore con una celebrità minore – Alain non può che confessare all’amico ciò che pensa del libro: che è un’opera troppo datata e banale e non può pubblicarla. Ma la moglie di Alain, Selena (Juliette Binoche), è invece convinta che si tratti di un vero e proprio capolavoro, sicuramente il miglior libro che Leonard abbia mai scritto. Il pluripremiato regista Olivier Assayas (Irma Vep, Sils Maria, Personal Shopper), per la prima volta alle prese con una commedia, racconta con sguardo leggero e ironico il mondo che cambia e il modo in cui riusciamo (o non riusciamo) a reagire a questi cambiamenti.

Critica
Il Gioco delle Coppie è letteralmente un simposio di idee, dialoghi e riflessioni ad alto voltaggio. L’attenzione punta ancora una volta sulla modernità (Sils Maria) e un’etnografia di comportamenti di dipendenza che ci legano ai “motori di ricerca” dove sfilano le ultime news del mondo. Su questo punto l’autore esprime una malinconia graffiante ma affatto ostile, dispiegando un doppio movimento quasi contraddittorio. C’è al principio un adeguamento del suo cinema a tutte quelle forme contemporanee della comunicazione, successivamente, una volta apparecchiata la scenografia, Assayas ricolloca alla giusta distanza i feticci della nostra modernità, aprendo il décor a dialoghi vivi come in uno scambio di tennis, lanciando stoccate qualche volta appassionate, sovente caustiche, contro questa nuova realtà di flussi e di schermi a cui nessuno riesce più a sfuggire. Il film racconta allo stesso modo un cambiamento d’epoca e di cultura, incrociandolo i cammini di creazione e di vita dei suoi personaggi, e riformula relazioni e sentimenti ai tempi dei social media. In mutazione perpetua la “forma-libro” è al centro di domande profonde e di umori fugaci, al cuore di una commedia rigorosa e di una sofferenza intima che monta al fianco di Alain, a cui Guillaume Canet presta quella sua attitudine a mettersi in pericolo, girando film autobiografici o cedendo al sogno americano. Il Gioco delle Coppie cattura questi cambiamenti senza mai dire “era meglio prima”. Si tratta, sfogliando le pagine sciupate o quelle ancora intonse, di vedere passare la malinconia e di rammentarci il fluire del tempo. Un soggetto magnifico e arduo, messo in scena da un autore in stato di grazia
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